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Come vi regolate col repertorio?

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    Leporello68
    Post: 37
    Città: TORINO
    Età: 55
    Sesso: Maschile
    00 19/01/2009 16:41
    Sono curioso di sapere, soprattutto dai più esperti, come se regolano col repertorio acquisito. Non penso sia un problema esclusivamente mio constatare che un pezzo ben lavorato tecnicamente e musicalmente, se poi accontanato per un certo periodo, quando ripreso generi una certa frustrazione [SM=g27996] Se lo fosse ditemelo che smetto definitivamente [SM=g27994] [SM=g27991]

    Intendo, vi lasciate prendere dal piacere di rispolverare ogni tanto gli spartiti risolti oppure è cosa buona e giusta dedicare un tempo fisso ogni tot giorni/settimane?

    Io purtroppo rientro nel primo caso e regolarmente me ne pento, quindi ritengo sia preferibile la seconda soluzione anche a scapito di nuovi pezzi. Non c'è sensazione più urtante di prendere un pezzo che dava soddisfazione e avvertirlo come se si partisse da zero.


    "Un uomo dorme 4 ore, una donna 5, chi ne dorme 6 è un imbecille"
    Napoleone

    "Mi chiedo che giudizio avrebbe dato del sottoscritto che non ne contempla meno di 9..."
    Legio_Desaix
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    tatti@
    Post: 27
    Città: MILANO
    Età: 64
    Sesso: Femminile
    00 19/01/2009 22:49
    purtroppo capita anche a me, bastnao poche settimane senza suonarlo e quel pezzo si trasforma ! e non penso sia un probelma solo nostro (intendo di noi "vecchietti" che ricominciamo) ... il mio maestro dice che anche i concertisti professionisti per mantenere il repertorio devono rispolverarlo di continuo.

    Esperti ...cosa dite ?
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    fkt.
    Post: 53
    Città: LODI
    Età: 29
    Sesso: Maschile
    00 20/01/2009 14:08
    Re:
    Inutile nascondersi dietro un dito, quello che descrivete è un "fenomeno" comunissimo... come diceva Simona, anche i più illustri concertisti sono "schiavi" di tutto ciò.
    Da non confondere con la capacità di leggere, anche con ottimi risultati, brani a prima vista; di solito tutto funziona con brani molto al di sotto della nostra reale portata e non di sicuro in occasioni tipo un concerto.

    Per cui, dopo una breve pausa di rassegnazione, posso aggiungere solo alcune considerazioni:

    - i brani maturano continuamente (e migliorano) anche se non li suoniamo, per cui i tempi di "ripresa" sono inferiori dei tempi di primo studio ... e poi si risparmiano i tempi di analisi e diteggiatura [SM=g27989]
    - il risultato è sempre superiore al precedente, aumenta la sicurezza, ed i due aspetti migliorano "ad ogni volta successiva"
    - alcuni brani sono "scritti proprio per noi", per cui il lavoro di ripresa è vissuto in forma leggera ... per altri bisogna quasi rincominciare da capo [SM=g28000]
    - alla fine con gli anni si ottiene un repertorio che ci permettere di essere "incisivi" con pochissimo tempo di preavviso [SM=g27988]

    Per il resto, studiare ... studiare ... studiare [SM=g27990]

    Frank
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    Leporello68
    Post: 37
    Città: TORINO
    Età: 55
    Sesso: Maschile
    00 21/01/2009 17:33
    Somma consolazione.

    Le tue righe mi confermano come io non faccia un lavoro utile nel primo studio, omettendo troppa diteggiatura che poi nelle riprese aiuterebbe molto a velocizzare il tutto, senza la complicanza di cambiare dita la volta seguente (soprattutto con Bach mi capita).

    Anche le dinamiche, peraltro difetto già evidenziato a lezione, andrebbero comunque messe per avere riferimenti mnemonici le volte seguenti.


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